mercoledì 30 dicembre 2020

Condannati a lasciare segni

anche se vogliamo riposare

nel bianco della pagina




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Leggendo queste poesie

poni mente anche a quelle

che non figurano, scartate

per mia e tua convenienza




*** 


Cosa udii 

la prima volta?




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I suoni della madre 

non dovevano differire

dal cigolio delle porte

o dal pigolio del mattino





***


Tutto mi parlava già

in versi?





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Con la scoperta tardiva dell'astio

innaturale del padre per il figlio,

del re deciso a non cedere

trono e corona


        innaturale come per la madre

metter via tra i morti un figlio





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Ero attratto da zone morte

impercorse, sul cui fondo

si raccoglieva il putrido di scarti

dal lucore di gemme.

Me ne impastavo le mani

e ne respiravo a pieni polmoni il fetore,

triste e grato dello sfacelo d'ogni cosa





***


Io che dormo tra due barche

e dalla banchina vengo scacciato

senza denaro senza ormeggio

la notte come il giorno

navigante sfortunato

non solco le acque per diletto





***


A lungo mi credetti Charlie Chaplin

portavo abiti rattoppati, scarpe sformate

poi ho capito che Charlie Chaplin era un altro

cominciai a girare nudo





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Portate bicchieri coppe e vasi

perché stasera ho tristezza,

portate calici botti e recipienti d'ogni sorta

perché nessuna mia lacrima

vada persa





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Non hanno forse ragione loro,

i bambini, quando la figura

umana tracciano con contorni

incerti e sproporzionati, quando

ne colorano solo una parte e i margini

oltrepassano e componenti

tralasciano e attributi esagerano?

Ma chi, oltre a loro, sopporta

la sghemba follia?






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Luna vagabonda appoggiata

allo stipite, indecisa se avanzare

o indietreggiare, intoni un canto

sguaiato per farti udire dalla Terra


valle umbratile, Luna insoddisfatta

nessuno che ti chiede come stai,

lassù sola, se chiedi un passaggio

di sicuro non c'è un posto per te






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E ora dovrei dire Dio -

proprio qui e in questo momento -

ma la mano si ritrae e il pensiero,

pure mi chiedo tra tante illusioni

perché proprio questa

mi sia negata






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Metafore potenti come la cacciata dei ragazzi

(non dovevano avere più di dieci anni)

Adamo e Eva dal paradiso terrestre;

suonò al loro orecchio annuncio di morte

si scoprirono nudi davanti all'indice puntato

morirono già una volta in tenera età.

Vissero poi come tutti, rimpiangendo

il giardino e i frutti d'oro





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Un amore non dichiarato era

il mio sentimento di ragazzo

per il mondo: non conoscevo

parole, non potevo invitarlo

a brindare.

Sei stata tu ad aprirmi un varco

nel suo grembo; a te devo questa grazia

e questa pena





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Imbrigliato

vincolato

accalappiato

soggiogato

incastrato,

l'uomo ha una sua idea

di libertà





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Fammi aggrappare anche oggi

al legno che galleggia

alla parola che non sprofonda,

perché mi traghetti con la sua forza di senso

là dove le acque morte non salgono

sopra il calcagno, e io possa balzare

come in groppa a un leone dentro

la verginità di questa foresta





*** DANIELE