LA MALEDIZIONE
Sotto l’ombrello
nero mi riparo
dai fulmini
scagliati dagli dèi impazziti,
sotto le fronde
dell’albero mi riparo
dalla vampa che
brucia le ali,
da quando il mio
corpo cade
e a nulla vale
ribellarsi e gridare
perché già
iscritta nell’inizio di una donna
che spinge e
piange era la fine,
di una madre che
cade e mi spinge
nel vuoto.
Daniele
nel vuoto.
Daniele
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