sabato 3 novembre 2012

GLI ALBERI

Passare attraverso alberi
senza conoscerne il nome;
leggere nomi di alberi
senza riconoscerne l'aspetto.



LA PERGOLA

La pergola, la panchina.
Adolescenza. Pietra più preziosa
di tutta la cristalleria, legno e tralci
teneri come nessuna stoffa di tenda
o lana di tappeto. A lungo ho preso
per casa mia quell'angolo appartato
dei giardini pubblici con i giochi per bambini,
dove venivo quando i bambini si cullavano
nel sonno e le sagome di pioppi
e abeti circondavano i miei silenzi.
Una pergola, una panchina. Fantasticherie.
Silenzi.



L'ADDIO

L'addio va dato
un giorno prima. Non alla fine.
La fine è convulsa, non ha
memoria.

Daniele

2 commenti:

  1. Mi piace, mi piace tutto ma soprattutto la prima, che poi è quello che accade a chiunque senza che magari neanche se ne accorga...
    E il trasformare il nulla di molti in poesia non è, a mio modestissimo parere, roba da tutti..
    Bravo!

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  2. trittico di poesie molto carine, in specialmodo la prima e l'ultima, la mia preferita...........
    complimenti.........
    MdW

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