SIBILLA
Venivo io a casa tua
- quando tornavo -
non tu a casa mia,
chiudevi porte e scuri
e mi mettevi al corrente
dell'andamento del mondo
sondato col telescopio
della tua solitudine.
Io l'onda, tu il faro
che conta onda dopo onda
e fruga i fondali coperti di melma
e squame morte. Com'è che al vento
tutto si disfa? - parevi dire infine
nel tuo alfabeto di sibilla
e allora capivo che tu stessa
cercavi forse l'ultimo segno.
Dalla risacca ti facevo un cenno
che era promessa di ritorno.
CINEMA
Ciak si gira
ciak s'è girato
ciak ciak due colpetti sulla spalla
arrivederci, sono andato.
Daniele
Ciak non l'ho capita... :-)
RispondiEliminaDan
EliminaPuò essere il film della vita?
Può essere sì! E così l'ho anche capita.. :-)
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