martedì 11 dicembre 2012

l'inganno.........(seconda parte)



Complimenti, direi che ci avete messo poco per nominare un altro eliminato, vi avevo avvertito di non dire stronzate, ma voi non mi avete dato retta, credete forse che sia uno scherzo? Pensate forse che siamo qui perché non abbiamo altro da fare? In qualsiasi caso vi sbagliate e chi sbaglia paga!
Sentii una fitta nel fianco causata sicuramente da una pedata, girai la faccia nella direzione di chi mi aveva scalciato, ma l’unica cosa che ottenni fu un pugno sulla mascella che mi fece cascare lateralmente.
Tu credi che io voglia prendere il tuo posto di stronzo che occupi all’interno del Governo Supremo? Io voglio eliminarvi tutti e ricostruire un Governo che pensi al popolo, un Governo che dia a tutti la possibilità di vivere il meglio possibile, che dia a tutti la stessa possibilità di studiare e lavorare, in modo che chi merita realmente possa andare ad occupare determinati ruoli all’interno della società e non averli soltanto perché uno è ricco o benestante. Ecco questo è quello che voglio, non avere quello che tu hai ottenuto facendo soffrire altre persone!
Sei solo uno psicopatico assetato di odio e di sangue, un terrorista in cerca di vendette, sei soltanto uno che non capisce niente di quello che succede nel mondo, sei uno che non sa vedere aldilà del suo naso, sei un ignorante che ignora le cose, sei un essere spregevole che va in giro a sparare alla gente per bene! Disse la prima voce
Forse hai ragione su tante cose, ma su di una sono certo che ti sbagli, io non vado in giro a sparare alla gente, perché lo faccio all’interno di una stanza.
Due colpi di pistola echeggiarono nella stanza.
No, no, no, ma cosa avete fatto! Chiesi.
Abbiamo fatto quello che era giusto fare. Ora siete rimasti in due, cercate di arrivare fino a domattina, la stanza è pagata fino a domani sera ed allora cerchiamo di sfruttarla fino in fondo.
Sentivo risate diverse che si allontanavano e poi sentii chiudere nuovamente la porta.
Stetti in silenzio assorto per molti minuti, mille pensieri sfarfallarono nella mia mente poi improvvisamente mi ricordai dell’altro, era ancora vivo? Erano stati sparati due colpi!
Ehi tu! Ci sei? Domandai.
Non ottenni risposta.
Ehi, sono io! Cazzo! Riprovai.
Zitto, parla piano! Sto bene, ma mi sto cagando sotto dalla paura. Rispose la seconda voce.
Cosa facciamo, cosa dobbiamo fare? Domandai
Non lo so, non so cosa devo dire, non so cosa devo pensare. Ho soltanto paura, paura di morire e di farlo senza poter vedere in faccia il mio assassino. Disse gelidamente la seconda voce.
Mi rintanai nella mia valle dei pensieri, pensai ai polsi legati dietro la schiena, alle caviglie bloccate fra loro, alla catena avvinghiata al collo, agli occhi rimasti al buio, ai tre colpi di pistola, alla situazione in cui ero capitato, a come c’ero capitato, pensai…………..
Mi svegliai inconsapevole di essermi addormentato, non mi capacitavo di quanto avessi potuto dormire e la cosa mi faceva innervosire. Quanto? Un’ora, due. O di più! Forse meno!
Ehi, sei sveglio? Domandai piano.
Si. Rispose la seconda voce.
È tanto che dormo? Chiesi stupidamente.
Ah dormivi! Comunque dall’ultima volta che ci siamo parlati credo siano passate circa dieci, dodici ore. Rispose convinto.
Ma come fai ad essere sicuro delle ore? Che fai ci vedi? Tu ci vedi! Chiesi con invidia.
No, zitto cretino, cosa stai dicendo! Ho una benda sugli occhi e non vedo un bel niente. Ho fame e lo stomaco come ogni giorno reclama la colazione, quindi sono le sette, massimo le otto del mattino. Spiegò la seconda voce.
Accusai il cretino che mi ero preso meritatamente e lentamente cominciai a muovere i muscoli che erano liberi di farlo, alcuni mi provocavano piacere, altri un male insopportabile.
Sentii la porta aprirsi contemporaneamente una voce parlò.
Ho sentito che volevate il servizio in camera e noi ve lo offriamo, con tutto quello che pagherete!!! Questa è quello che offre la casa, una bella ciotola di latte e pane. Nutre e sazia. Su mangiate!
Sentii il suono della ciotola che toccava i pavimento.
Almeno liberateci le mani, già che siamo legati peggio dei cani non fateci mangiare come loro. Disse pacatamente la seconda voce.
Hai sempre avuto l’occasione di fare colazione nel lusso delle comodità, oggi se vuoi mangiare dovrai provare questa nuova esperienza.
Tu non potrai mai cambiare il mondo e nemmeno quelli che la pensano ed agiscono come te, perché non rispetti le persone. Diceva bene quell’altro, sei soltanto un terrorista, anzi sei un idiota. E non voglio cedere ai terroristi idioti! Mangiatela tu questo cazzo di latte! Disse colpendo la ciotola con i piedi.
Mi hai offeso, mi hai sporcato e mi hai deluso, avevo scommesso che avresti resistito più di lui ed invece anche tu sei stato nominato, ma hai diritto ad un premio, mi è sembrato di aver sentito che vuoi vedere chi ti ucciderà, eccoti accontentato, toglieteli le bende.
Porca miseria ma io ti conosco tu sei …………………….. Cercò di dire la seconda voce.
Tre colpi esplosero nella stanza.
Ma cosa ti aveva fatto, cosa aveva detto? Non si può uccidere per così poco, dai non è giusto. Commentai piagnucolando.
Ehi ascolta un vecchio, esiste gente che uccide per molto meno, persone che ne lasciano morire altre soltanto per indifferenza. La morte silenziosa credi che faccia meno male? Quella lenta nel tempo che te le trascini dietro come fosse un velo credi sia meno tragica. E credi che ucciderle con una pistola sia diverso che ammazzarle in altri modi, nei modi in cui, Voi avete trasformato una società civile in un’elite di poche migliaia di persone, nella quale, chi riesce ad entrarci e restarci, vive nel miglior modo, attorniato da milioni di comodità. Ma al tempo stesso chi ne rimane fuori e sono milioni e milioni, è completamente fuori da tutto, ogni giorno si danna l’anima per vivere e sopravvivere e non sempre ci riesce. E questo soltanto per una politica ottusa di poche persone ed all’indifferenza di migliaia di altre. Vedi dovresti ragionare di più su quello che stanno facendo al mondo, perché glielo stai facendo anche tu. Credimi, il mondo dovrebbe essere di tutti e tutti dovremmo avere le stesse opportunità.
Ok, ok, su molte cose hai ragione, io sono amico di Masha C14P una delle vostre miglior combattenti e quindi sono a conoscenza di molte cose, sicuramente più di quelle che pensi. Sto aiutandovi in incognito da dentro il Governo Supremo e settimanalmente faccio rapporto a lei, comunicandole tutte le notizie importanti e relative alla vostra battaglia, quindi sappi che posso non essere d’accordo sul vostro comportamento e i vostri modi di fare, e dato che ti ho svelato le cose, slegami e fammi parlare il prima possibile con la mia referente. Dissi in maniera autoritaria.
D’accordo, ora ti sleghiamo, siamo molto orgogliosi di te, ma non credo che i tuoi colleghi e superiori pensino lo stesso.
Che vadano al diavolo! Quella è soltanto una manciata di persone che non vale niente, pensano solo a se stessi ed a quelli che hanno vicino, ma presto cambierà tutto, grazie all’Armata Indipendente. Proclamai mentre mi toglievo le bende dopo essere stato liberato dalle catene.
Benvenuto tra noi.
Sentii dire mentre i miei occhi si riabituavano alla luce.
Finalmente rivedo la luce, ma cavolo, voi non siete dell’Armata, cazzo siete del Governo! Dissi preoccupato, osservando e capendo che intorno a me non c’era niente di quello che mi aspettavo ci fosse. Niente sangue, niente corpi inermi, solo io e lui.
Già caro mio, sono il Capo Assoluto del tuo Governo, dove fino ad oggi lavoravi e collaboravi anche tu, anche se per quello che abbiamo sentito facevi un doppio gioco servendo la parte sbagliata, e voglio farti sapere che tutto quello che hai passato in queste ore era soltanto una finzione, avevamo qualche dubbio su di te e con questo reality ti abbiamo smascherato, nessun morto reale, ma una grave confessione per te. Ora l’unica cosa da decidere è cosa fare di te. Potremmo decidere di toglierti tutto e lasciarti andare con i tuoi amici, con la tua Masha C14P, oppure ucciderti subito e dare la caccia a loro.
Bastardi mi avete fregato, ma sai una cosa meglio essere ucciso che vivere da bastardi come voi. Non ho paura di morire, uccidetemi pure, ma non crediate di poter sconfiggere l’Armata Indipendente, perché siamo molto forti e preparati a sferrarvi un attacco che porterà ad un grosso ribaltamento politico ed economico, questa volta nessuno riuscirà a fermarci, quindi spara pure uomo di merda! Dissi con arroganza.
Ma vai a fare in culo stronzo traditore!
Successe tutto in fretta, sentii il sangue scorrere sulla fronte e la morte avvicinarsi, ero dispiaciuto di non poter assistere alla nostra rivoluzione, ma consapevole che anche senza di me sarebbe stata una vittoria. 

Michele

1 commento:

  1. Un inganno veramente sopraffino..cinico e spietato come si conviene a chi non conosce scrupoli...
    Bella storia, bravo!

    R.

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