Complimenti, direi che ci avete messo poco per nominare un altro
eliminato, vi avevo avvertito di non dire stronzate, ma voi non mi avete dato
retta, credete forse che sia uno scherzo? Pensate forse che siamo qui perché
non abbiamo altro da fare? In qualsiasi caso vi sbagliate e chi sbaglia paga!
Sentii una fitta nel fianco
causata sicuramente da una pedata, girai la faccia nella direzione di chi mi
aveva scalciato, ma l’unica cosa che ottenni fu un pugno sulla mascella che mi
fece cascare lateralmente.
Tu credi che io voglia prendere il tuo posto di stronzo che occupi
all’interno del Governo Supremo? Io voglio eliminarvi tutti e ricostruire un
Governo che pensi al popolo, un Governo che dia a tutti la possibilità di
vivere il meglio possibile, che dia a tutti la stessa possibilità di studiare e
lavorare, in modo che chi merita realmente possa andare ad occupare determinati
ruoli all’interno della società e non averli soltanto perché uno è ricco o
benestante. Ecco questo è quello che voglio, non avere quello che tu hai
ottenuto facendo soffrire altre persone!
Sei solo uno psicopatico assetato
di odio e di sangue, un terrorista in cerca di vendette, sei soltanto uno che
non capisce niente di quello che succede nel mondo, sei uno che non sa vedere
aldilà del suo naso, sei un ignorante che ignora le cose, sei un essere
spregevole che va in giro a sparare alla gente per bene! Disse la prima
voce
Forse hai ragione su tante cose, ma su di una sono certo che ti sbagli,
io non vado in giro a sparare alla gente, perché lo faccio all’interno di una
stanza.
Due colpi di pistola
echeggiarono nella stanza.
No, no, no, ma cosa avete fatto! Chiesi.
Abbiamo fatto quello che era giusto fare. Ora siete rimasti in due,
cercate di arrivare fino a domattina, la stanza è pagata fino a domani sera ed
allora cerchiamo di sfruttarla fino in fondo.
Sentivo risate diverse che si
allontanavano e poi sentii chiudere nuovamente la porta.
Stetti in silenzio assorto per
molti minuti, mille pensieri sfarfallarono nella mia mente poi improvvisamente
mi ricordai dell’altro, era ancora vivo? Erano stati sparati due colpi!
Ehi tu! Ci sei? Domandai.
Non ottenni risposta.
Ehi, sono io! Cazzo!
Riprovai.
Zitto, parla piano! Sto bene, ma
mi sto cagando sotto dalla paura. Rispose la seconda voce.
Cosa facciamo, cosa dobbiamo
fare? Domandai
Non lo so, non so cosa devo dire,
non so cosa devo pensare. Ho soltanto paura, paura di morire e di farlo senza
poter vedere in faccia il mio assassino. Disse gelidamente la seconda
voce.
Mi rintanai nella mia valle
dei pensieri, pensai ai polsi legati dietro la schiena, alle caviglie bloccate
fra loro, alla catena avvinghiata al collo, agli occhi rimasti al buio, ai tre
colpi di pistola, alla situazione in cui ero capitato, a come c’ero capitato,
pensai…………..
Mi svegliai inconsapevole di
essermi addormentato, non mi capacitavo di quanto avessi potuto dormire e la
cosa mi faceva innervosire. Quanto? Un’ora, due. O di più! Forse meno!
Ehi, sei sveglio?
Domandai piano.
Si. Rispose la seconda
voce.
È tanto che dormo? Chiesi
stupidamente.
Ah dormivi! Comunque dall’ultima
volta che ci siamo parlati credo siano passate circa dieci, dodici ore.
Rispose convinto.
Ma come fai ad essere sicuro
delle ore? Che fai ci vedi? Tu ci vedi! Chiesi con invidia.
No, zitto cretino, cosa stai
dicendo! Ho una benda sugli occhi e non vedo un bel niente. Ho fame e lo
stomaco come ogni giorno reclama la colazione, quindi sono le sette, massimo le
otto del mattino. Spiegò la seconda voce.
Accusai il cretino che mi ero
preso meritatamente e lentamente cominciai a muovere i muscoli che erano liberi
di farlo, alcuni mi provocavano piacere, altri un male insopportabile.
Sentii la porta aprirsi
contemporaneamente una voce parlò.
Ho sentito che volevate il servizio in camera e noi ve lo offriamo, con
tutto quello che pagherete!!! Questa è quello che offre la casa, una bella
ciotola di latte e pane. Nutre e sazia. Su mangiate!
Sentii il suono della ciotola
che toccava i pavimento.
Almeno liberateci le mani, già
che siamo legati peggio dei cani non fateci mangiare come loro. Disse
pacatamente la seconda voce.
Hai sempre avuto l’occasione
di fare colazione nel lusso delle comodità, oggi se vuoi mangiare dovrai
provare questa nuova esperienza.
Tu non potrai mai cambiare il
mondo e nemmeno quelli che la pensano ed agiscono come te, perché non rispetti
le persone. Diceva bene quell’altro, sei soltanto un terrorista, anzi sei un
idiota. E non voglio cedere ai terroristi idioti! Mangiatela tu questo cazzo di
latte! Disse colpendo la ciotola con i piedi.
Mi hai offeso, mi hai sporcato e mi hai deluso, avevo scommesso che
avresti resistito più di lui ed invece anche tu sei stato nominato, ma hai
diritto ad un premio, mi è sembrato di aver sentito che vuoi vedere chi ti
ucciderà, eccoti accontentato, toglieteli le bende.
Porca miseria ma io ti conosco tu
sei …………………….. Cercò di dire la seconda voce.
Tre colpi esplosero nella
stanza.
Ma cosa ti aveva fatto, cosa
aveva detto? Non si può uccidere per così poco, dai non è giusto.
Commentai piagnucolando.
Ehi ascolta un vecchio, esiste gente che uccide per molto meno, persone
che ne lasciano morire altre soltanto per indifferenza. La morte silenziosa
credi che faccia meno male? Quella lenta nel tempo che te le trascini dietro
come fosse un velo credi sia meno tragica. E credi che ucciderle con una
pistola sia diverso che ammazzarle in altri modi, nei modi in cui, Voi avete
trasformato una società civile in un’elite di poche migliaia di persone, nella
quale, chi riesce ad entrarci e restarci, vive nel miglior modo, attorniato da
milioni di comodità. Ma al tempo stesso chi ne rimane fuori e sono milioni e
milioni, è completamente fuori da tutto,
ogni giorno si danna l’anima per vivere e sopravvivere e non sempre ci riesce.
E questo soltanto per una politica ottusa di poche persone ed all’indifferenza
di migliaia di altre. Vedi dovresti ragionare di più su quello che stanno
facendo al mondo, perché glielo stai facendo anche tu. Credimi, il mondo
dovrebbe essere di tutti e tutti dovremmo avere le stesse opportunità.
Ok, ok, su molte cose hai
ragione, io sono amico di Masha C14P una delle vostre miglior combattenti e
quindi sono a conoscenza di molte cose, sicuramente più di quelle che pensi.
Sto aiutandovi in incognito da dentro il Governo Supremo e settimanalmente
faccio rapporto a lei, comunicandole tutte le notizie importanti e relative
alla vostra battaglia, quindi sappi che posso non essere d’accordo sul vostro
comportamento e i vostri modi di fare, e dato che ti ho svelato le cose,
slegami e fammi parlare il prima possibile con la mia referente. Dissi
in maniera autoritaria.
D’accordo, ora ti sleghiamo, siamo molto orgogliosi di te, ma non credo
che i tuoi colleghi e superiori pensino lo stesso.
Che vadano al diavolo! Quella è
soltanto una manciata di persone che non vale niente, pensano solo a se stessi
ed a quelli che hanno vicino, ma presto cambierà tutto, grazie all’Armata
Indipendente. Proclamai mentre mi toglievo le bende dopo essere stato
liberato dalle catene.
Benvenuto tra noi.
Sentii dire mentre i miei
occhi si riabituavano alla luce.
Finalmente rivedo la luce, ma
cavolo, voi non siete dell’Armata, cazzo siete del Governo! Dissi
preoccupato, osservando e capendo che intorno a me non c’era niente di quello
che mi aspettavo ci fosse. Niente sangue, niente corpi inermi, solo io e lui.
Già caro mio, sono il Capo Assoluto del tuo Governo, dove fino ad oggi
lavoravi e collaboravi anche tu, anche se per quello che abbiamo sentito facevi
un doppio gioco servendo la parte sbagliata, e voglio farti sapere che tutto
quello che hai passato in queste ore era soltanto una finzione, avevamo qualche
dubbio su di te e con questo reality ti abbiamo smascherato, nessun morto
reale, ma una grave confessione per te. Ora l’unica cosa da decidere è cosa
fare di te. Potremmo decidere di toglierti tutto e lasciarti andare con i tuoi
amici, con la tua Masha C14P, oppure ucciderti subito e dare la caccia a loro.
Bastardi mi avete fregato, ma sai
una cosa meglio essere ucciso che vivere da bastardi come voi. Non ho paura di
morire, uccidetemi pure, ma non crediate di poter sconfiggere l’Armata
Indipendente, perché siamo molto forti e preparati a sferrarvi un attacco che
porterà ad un grosso ribaltamento politico ed economico, questa volta nessuno
riuscirà a fermarci, quindi spara pure uomo di merda! Dissi con
arroganza.
Ma vai a fare in culo stronzo traditore!
Successe tutto in fretta, sentii
il sangue scorrere sulla fronte e la morte avvicinarsi, ero dispiaciuto di non
poter assistere alla nostra rivoluzione, ma consapevole che anche senza di me
sarebbe stata una vittoria.
Michele
Un inganno veramente sopraffino..cinico e spietato come si conviene a chi non conosce scrupoli...
RispondiEliminaBella storia, bravo!
R.